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Content marketing

Oggi più che mai i “consumer” (se è ancora lecito usare questa parola) hanno sovvertito radicalmente le tecniche tradizionali di marketing. Vanno sempre più perdendo efficacia le forme di adv tradizionali, dalla pubblicità in tv, su magazine e giornali, poichè gli utenti, meno suggestionati dal valorizzazione utopica (leggi Floch)tendono a non fermarsi più ai buoni propositi dello spot ma, attivi e specializzati si rivolgono alla rete , con l’obiettivo principe di scoprire informazioni utili, consigli, offerte, sui prodotti ed servizi interessanti.

Ed ecco che risulta indispensabile per qualsiasi azienda o progetto in generale dare il giusto spazio all’interno della propria strategia di marketing al “content marketing” con l’obiettivo cardine di creare contenuti importanti che possano attrarre, acquisire e coinvolgere il proprio target ed indirizzarlo verso azioni mirate che generino il risultato desiderato.

Questo premesso, ecco che la prima cosa da fare è progettare una buona content strategy.

Per prima cosa è importante fin da subito focalizzare le necessità del proprio target e focalizzare bene l’identità, lo stile, le attese, le peculiarità. Avere ben chiaro i propri obiettivi e stabilire una buona”linea editoriale dei tuoi contenuti” definendo i contorni del format, lo stile ed il tono di voce che caratterizzeranno i tuoi contenuti da produrre.

Tracciate le linee guida dell’attività è importante capire, selezionare, scegliere, approfondire la giusta dose di informazioni da condividere all’interno della nostra community di riferimento.

In genere le varie tipologie di contenuti generabili possono essere convenzionalmete raccolti in quatto categorie:

Contenuti per divertire

Sono principalmente a carattere emozionale piuttosto che razionale. Molto diffusi sui social, hanno un altissimo potenziale di condivisione e più sono condivisi più i nostri obiettivi (brand awareness, engagement, lead generation/nurturing) sono soddisfatti a pieno.

Esempi classici appartenenti a questa categoria: i contenuti virali dei social (immagini e testi), giochi, competizioni online…)

Contenuti per educare

A differenza della tipologia precedente questi contenuti agiscono maggiormente all’interno della sfera razionale di chi li fruisce piuttosto che andare a colpire il lato emozionale. Hanno minore appetibilità in termini di condivisione, sono diretti ad una cerchia inferiore di utenti ma riescono in maniera chiara ed efficace nel fornire un tipo di informazione completa e soprattutto di qualità superiore

Esempi classici appartenenti a questa categoria: guide, report, webinars, ebook, company news.

Contenuti per convertire

Per questa tipologia di contenuti vale il fine ultimo: convertire un utente in un click. tutte le azioni, le strategie di presentazione, le parole e el immagini che caratterizzano il contenuto devo guidare l’azione del fruitore del messaggio verso una destinazione ben precisa: il nostro sito, registrazione ad una community, download.

esempi appartenenti a questa categoria : ( testimonial news, pagine di prodotto, app interattive, pricing).

Contenuti per persuadere

In rete o attorno ad un trend topic si accendono discussioni, dove il consenso, la voce del me-too o il parere di un opinion leader referenziato giocano un ruolo chiave per creare le giuste argomentazioni a sostegno di un’idea, un prodotto, un servizio.

Esempi classici appartenenti a questa categoria possono essere individuati in : recensioni dei clienti, notizie di endorsment, contenuti autoreferenziali (chi siamo, mission,)

Se lungo una classica matrice ponessimo agli estremi dei due assi il valore emozionale vs quello razionale ed all’altra l’awareness del nostro brand vs il generare una precisa azione ( acquisto, registrazione…) possiamo vedere come queste tipologie di contenuto riempiono le quattro aree che ne derivano. Una buona content strategy, come un buon palinsesto televisivo, sa includere all’interno dei format individuati tutte queste categorie, nella giusta armonia, quantità, stile, senza mai estremizzare o protendere per una piuttosto che un’altra tipologia ma avendo come assioma quello di dare spazio e voce alla nostra creatività ed imparare a saper ascoltare ed interagire con i nostri clienti.

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